giovedì 23 giugno 2016

W IL FARMACO GENERICO!!!


Farmaci "griffati" addio? Il governo se ne è occupato nel decreto legge sulla "spending review"; inizialmente, in base al provvedimento del senato, i medici avrebbero dovuto indicare nella ricetta solamente il principio attivo del medicinale. Una norma che ha scatenato aspre critiche, inducendo il Governo ad apportare una modifica: il medico avrà comunque la facoltà di indicare nella prescrizione il farmaco di marca, motivando la scelta e questa sarà vincolante per il farmacista.







L'EFFETTO CURATIVO E' DATO DAL PRINCIPIO ATTIVO!!! con il termine "principio attivo" si indica la sostanza farmacologicamente attiva contenuta nel medicinale, cioè quella che gli conferisce la sua azione curativa. Il preparato contiene, poi, gli eccipienti, componenti inattivi che riparano la molecola attiva dagli agenti esterni e ne facilitano l'assorbimento da parte dell'organismo. 

I principi attivi piu conosciuti sono: ACIDO ACETILSALICILICO (contro la febbre), NIMESULINE (contro le infiammazioni), IBUPROFENE(antireumatico), PARACETAMOLO (contro febbre e sintomi dell' influenza)

Ovviamente A FAVORE del generico c'è: 
ALTROCONSUMO: "l'emandamento porterà a un risparmio nelle tasche dei cittadini, che nel 2011 hanno speso 1.32 milioni di € per aver scelto i farmaci di marca (+13.3% rispetto al 2010)", ASSOGENERICI "Favorire il ricordo ai generici, permettendo alle industrie che li producono di raggiungere volumi di mercato adeguati;è il solo modo di far scendere ulteriormente i prezzi" afferma Giorgio Foresti, presidente di assogenerici." Se la concorrenza generasse una discesa del prezzo degli equivalenti anche soltanto del 10% il SSN risparmierebbe 400 milioni all'anno", FEDERCONSUMATORI "Ben venga la norma introdotta dal Governo: il cittadino non è adeguatamente informato da medici e farmacisti sugli equivalenti, basti pensare che in italia solo il 16-18% della popolazione ricorre ai famaci generici, mentre la media europea si attesta su una percentuale attorno al 40-50%".

Tratto parzialmente da viversani e belli n. 33 17-08-2012  servizio di alessia Lucchese.  

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Una ricerca dell'Onda ha evidenziato che, nonostante l'entrata in vigore del decreto che permette ai medici di prescrivere anche solo il principio attivo solo il 17% degli italiani comprano medicinali generici; in USA e Gran Bretagna usano il generico l'80% della popolazione...nonostante la crisi agli italiani piace comunque pagare alle aziende farmaceutiche il costo della scatola, del marketing, del nome?!

ECCO LA RISPOSTA...PURTROPPO SI!!! :O

Nonostante la crisi economica, una quota importante di cittadini è pronta a pagare di più di tasca propria per avere il farmaco di marca. Quasi il 45% dichiara che nell’ultimo anno gli è capitato di pagare una differenza per avere un medicinale di marca piuttosto che quello fornito dal Servizio sanitario pubblico con lo stesso principio attivo a un costo inferiore. Ad averlo fatto sono soprattutto gli anziani (oltre il 54%), le donne (quasi il 49%) e più ancora le persone con un pessimo stato di salute (il 70,6%).

http://www.ipasvi.it/attualita/il-farmaco-lo-chiamo-per-nome-e-lo-pago-di-pi--id705.htm
  
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il 19 settembre 2012 l'associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente (Aidaa) ha proclamato lo sciopero "GENERICI PER MICIO E FIDO" in quanto i prezzi relativi ai prodotti alimentari per i nostri pelosi sono aumentati del 10% in un anno ed i farmaci veterinari generici costano mediamente dal 40 al 65% in meno rispetto ai farmaci "griffati". 
AIDAA invita tutti i proprietari di animali ad astenersi dal comperare i farmaci griffati ed a chiedere insistentemente la prescrizione di farmaci veterinari generici!!! 
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Chiamarli generici non è stata una scelta felice. Se ne sono accorti anche gli esperti del settore, che nel 2005 hanno deciso di sostituire il termine "generico" con "equivalente".

Ecco alcune risposte alle domande piu comuni:

I FARMACI GENERICI SONO PROPRIO UGUALI AI CORRISPONDENTI DI MARCA?
Lo sono dal punto di vista del principio attivo, del dosaggio e della forma farmaceutica (compresse, sciroppo...) Per legge, invece, possono essere diversi gli eccipienti, cioè le sostanze non attive contenute nei farmaci. Il fatto che gli eccipienti possano essere diversi non deve preoccupare: sono sostanze che non hanno una funzione farmacologica e servono a veicolare il principio attivo, nonchè a dare consistenza, colore, sapore al medicinale.

LA TERAPIA CON I GENERICI DURA PIU A LUNGO DI QUELLA CON I FARMACI DI MARCA?
NO! l'Aifa, l'ente italiano che garantisce qualsiasi farmaco, ci garantisce che l'efficacia dei due farmaci (il generico e quello di marca) è paragonabile.

IL MIO MEDICO DICE CHE IL GENERICO HA IL 20% IN MENO DI PRINCIPIO ATTIVO.
No, è un errore. Per legge la quantità di principio attivo dev'essere la stessa nel farmaco generico e in quello di marca. La differenza del 20% tra farmaco di marca e generico riguarda la biodisponibilità (cioè la quantità di farmaco che passa nel circolo sanguigno dopo l'assunzione, nello stesso arco di tempo): è un dato che ha sempre una certa variabilità anche se si assume lo stesso identico farmaco perchè è influenzato da diversi fattori e condizioni personali.

COSA VUOL DIRE ESSERE BIOEQUIVALENTI?
Il generico deve dimostrare di essere bioequivalente al medicinale di riferimento con brevetto scaduto. Vi facciamo un esempio per capire meglio: se un'azienda vuole commercializzare il farmaco generico dell' antidolorifico Voltaren in compresse da 50mg deve produrre delle compresse (cioè la stessa forma farmaceutica del medicinale originale),contenente diclofenac (lo stesso principio attivo del Voltaren) da 50mg (esattamente lo stesso dosaggio).Inoltre l'azienda deve avviare uno studio di bioequivalenza, che dimostri che i due farmaci (Voltaren e generico) hanno la stessa biodisponibilità, cioè che dopo essere stati assunti dal paziente raggiungono una cerca concentrazione nel sangue in modi e in tempi simili tra loro.

I GENERICI SONO FATTI IN CINA O INDIA?
Le aziende produttrici in genere sono aziende farmaceutiche come le altre, in tutto simili a quelle che producono i medicinali di marca. E, come queste, spesso hanno delle sedi in Paesi come Asia o Cina. Spesso a produrre i farmaci generici sono le stesse aziende produttrici di medicinali di marca: la produzione dei generici Sandoz  fa capo alla Novartis; Angenerico è il generico firmato Angelini.

E' VERO CHE I GENERICI VENGONO RITIRATI SPESSO DAL MERCATO?
No. I ritiri di farmaci per problemi di sicurezza riguardano sempre la sostanza attiva che contengono e quindi coinvolgono tutti i medicinali che la contengono, sia quelli di marca sia i generici. E' accaduto di recente sia con medicinali di marca (per esempio con i vaccini antinfluenzali della Novartis, sospesi a causa di un problema di aggregazione proteica nella fiala), sia con farmaci generici (per esempio con Claritromicina Sandoz, a causa dell'assenza della linea di riempimento sul flacone).

IL GENERICO COSTA MENO PERCHE' E' DI QUALITA' INFERIORE?
No. Costa meno perchè si tratta di medicinali non più coperti da brevetto, commercializzati da aziende che non hanno dovuto sostenere le spese di ricerca.Quando il brevetto del farmaco decade, il medicinale può essere preparato e venduto anche da altri, ma i generici devono costare almeno il 20% in meno rispetto all'originale al momento dell' entrata in commercio. Poi la differenza può ridursi nel tempo per logiche commerciali.

IL MEDICO O IL FARMACISTA POSSONO OBBLIGARMI A PRENDERE IL GENERICO?
No. La scelta del farmaco (di marca o generico che sia) spetta sempre al cittadino. Anche se il medico indica in ricetta, oltre al principio attivo, un farmaco di marca, il farmacista deve sempre informare il cittadino dell'esistenza del farmaco equivalente a minor costo e proporgli la sostituzione. Se, per valide ragioni cliniche, un medico ritiene che il suo paziente debba usare un certo medicinale di marca e non vuole che questo venga sostituito in farmacia con un equivalente, scrive sulla ricetta il nome del medicinale con la dicitura "non sostituibile". Solo in quel caso, il cittadino deve ritirare il farmaco di marca.


SCEGLIERE UN FARMACO EQUIVALENTE FA BENE ANCHE AL PORTAFOGLIO. LE NOSTRE INCHIESTE HANNO MOSTRATO CHE UNA FAMIGLIA CHE USA I FARMACI EQUIVALENTI PIU ECONOMICI PUO' RISPARMIARE FINO AL 30% IN UN ANNO. E LA DIFFUSIONE DEL GENERICO NON GIOVA SOLO ALLE TASCHE DEGLI ITALIANI. A TRARRE BENEFICIO E' L'INTERO STATO, CHE SPENDE MENO PER IL RIMBORSO DEI FARMACI: I SOLDI RISPARMIATI POSSONO ESSERE REINVESTITI NEI FARMACI INNOVATIVI O IN QUELLI PER IL TRATTAMENTO DI MALATTIE RARE. LA DIFFUSIONE DEI GENERICI, INFINE, HA UN ULTERIORE MERITO: FA ABBASSARE, NEL TEMPO, ANCHE IL PREZZO DEI MEDICINALI DI MARCA.

tratto parzialmente da altroconsumo test salute febbraio 2013
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PER LE CURE CRONICHE IN CORSO NON CAMBIA NULLA!!!

Le prescrizioni di farmaci che riguardano cure croniche già in corso restano invariate: il medico può continuare a indicare il solo nome del medicinale che ha sempre prescritto. " Si ritiene che, nel corso di una cura già iniziata e che ha mostrato efficacia e sicurezza, il passaggio da un medicinale a un altro, pur con la stessa composizione, non sia esente da possibili inconvenienti." spiega il dottor Ovidio Brignoli, vicepresidente della Società italiana di medicina generale. "Spesso, poi, chi segue una cura cronica prende vari farmaci, quindi un cambiamento può determinare più facilmente confusione. Cambiare un farmaco che si è sempre preso può indurre ansia, tanto più che le cure croniche riguardano spesso persone in età. che faticano ad accettare i cambiamenti." spiega Lilli Chiaromonte, responsabile sanità di Federconsumatori.

CI SONO ANCHE QUELLI "UGUALI"

Tra i farmaci generici, ce ne sono alcuni che vengono comunemente chiamati "uguali". A ragione, perché alcune aziende farmaceutiche producono, oltre ai medicinali di marca i relativi equivalenti. Questi ultimi hanno lo stesso principio attivo, ma anche gli stessi eccipienti, uguale provenienza del principio attivo e catena produttiva. Il vantaggio aggiuntivo di questi medicinali può essere minimo, eppure in certe situazioni risulta fondamentale. Ci possono essere, per esempio, dei casi di intolleranza a un determinato eccipiente, oppure come si è visto, il medico può ritenere indispensabile proseguire con le stessa identica cura e perciò scrive "non sostituibile" sulla prescrizione. Proprio per questo, tali farmaci sono particolarmente apprezzati e prescritti dai medici. 

SONO DAVVERO VANTAGGIOSI?!

Secondo il medico: "Noi medici siamo sempre stati diffidenti riguardo ai farmaci generici, ma a distanza di 10 anni dalla loro immissione in commercio siamo ormai convinti che siano del tutto simili agli originatori. Secondi i dati appena diffusi dall' Aifa con il rapporto Osmed relativo ai primi nove mesi del 2012, il 40% dei farmaci acquistati in convenzione con il Servizio sanitario è di tipo generico: questa novità, sono convinto, darà un ulteriore spinta culturale in questo senso" dichiara il dottor Ovidio Brignoli, vicepresidente della Società italiana di medicina generale.

Secondo i consumatori: " Si tratta di un'innovazione positiva, perché si sollecita un atteggiamento più consapevole dell'assistito nei confronti delle cure che gli vengono prescritte e, in definitiva, un miglior rapporto con medici e farmacisti. Inoltre, si stimola l'acquisto di farmaci che costano meno non solo per il singolo cittadino ma anche per il sistema sanitario. Occorre un ulteriore impegno da parte di tutti i soggetti coinvolti nel percorso di cura, ministero della salute e Aifa in testa per un'informazione capillare e tempestiva sull'uso dei farmaci ed è altresì importante che il risparmio derivante da questa nuova strategia sia destinato a reinvestimenti nella ricerca farmacologica di nuovi medicinali." è il parere della dottoressa Lilli Chiaromonte, responsabile sanità di Federconsumatori.

Tratto parzialmente da viversani e belli n. 27 05-07-2013  servizio di Valeria Ghitti. 




 

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